Comincia a sgretolarsi l'idea che i
contribuenti siano "salvati" dalla girandola di regole e scadenze
della Iuc 2014 grazie all'invio dei bollettini pre-compilati da parte dei
Comuni. Un duro colpo a questa ipotesi arriva dalla bozza di decreto preparata
da ministero dell'Economia e agenzia delle Entrate per regolare il bollettino
postale da utilizzare nei versamenti della nuova imposta che raccoglie sotto un
cappello unico l'Imu, la Tari (la nuova sigla del tributo sui rifiuti) e la
Tasi (il nuovo tributo sui servizi locali «indivisibili», dall'illuminazione
pubblica alla manutenzione delle strade).Nel decreto elaborato dai tecnici del
Governo spunta una parola magica: «può». Più precisamente, il testo spiega che
«il Comune può richiedere a Poste italiane l'integrazione dei bollettini
prestampando l'importo del tributo». Quella che si prospetta, insomma, è
un'opzione per il Comune, che di conseguenza potrebbe scegliere di
pre-compilare il bollettino con gli importi chiesti ai cittadini ma potrebbe
anche preferire la strada, assai più semplice, della classica autoliquidazione,
che lascia ai contribuenti il compito di calcolarsi l'imposta sulla base di
aliquote e parametri decisi nelle delibere locali. Vanificato l'obbligo di pre-compilazione
per il bollettino postale, si avrebbe naturalmente un effetto domino anche per
l'F24, che rappresenta l'altro strumento di pagamento dell'imposta.In questo
senso, il decreto attuativo sembra parlare una lingua diversa rispetto alla
legge di stabilità (comma 689), che chiedeva al decreto attuativo di stabilire
le modalità di versamento «assicurando in ogni caso la massima semplificazione
degli adempimenti e prevedendo, in particolare, l'invio di modelli di pagamento
preventivamente compilati da parte degli enti impositori». In questa frase non
sembra esserci troppo spazio per una libertà di scelta che invece il
provvedimento di attuazione riconosce a chiare lettere.Il problema non è
secondario, perché ad oggi solo una componente della Iuc, cioè l'Iu, ha regole
abbastanza stabili e date certe di versamento, il 16 giugno per l'acconto e il
16 dicembre per il saldo. Per la Tasi, invece, i parametri sono tutti da
costruire, e le scadenze sono lasciate alla piena libertà dei Comuni, che
possono fissarne numero e date in modo autonomo e «anche differenziato con
riferimento alla Tari e alla Tasi». L'unica indicazione data dalla legge di
stabilità è di prevedere «almeno due rate a scadenza semestrale» (comma 688),
lasciando in ogni caso la possibilità di pagare tutto in soluzione unica al 16
giugno. In questo modo, la Iuc potrebbe di norma prevedere 6 appuntamenti
all'anno (due per l'Imu, due per la Tasi e due per la Tari), in date diverse da
Comune a Comune.In un quadro così complicato, l'invio del bollettino
precompilato rappresenterebbe un robusto salvagente per contribuenti altrimenti
costretti a orientarsi in un groviglio di regole e scadenze, ma ha un problema.
In molti casi, per i Comuni sarebbe impossibile graduare il tributo e
stabilirne preventivamente l'importo senza l'aiuto del contribuente. La Tasi,
prima di tutto, è pagata sia dai proprietari sia dagli inquilini, e di
conseguenza per individuarne la platea il Comune dovrebbe integrare le banche
dati dell'Imu (proprietari) con quelle della Tarsu/Tares (inquilini),
operazione spesso impossibile (almeno a breve) nei tanti casi in cui la
riscossione del tributo sui rifiuti è esternalizzata. Non solo: spesso i
database della Tarsu/Tares non riportano gli identificativi catastali degli
immobili, al punto che ancora il prelievo è parametrato all'80% della
superficie catastale.La Tasi, poi, presenta una grande autonomia anche nella
definizione delle detrazioni, che potrebbero facilitare le famiglie con più
figli a carico o con un reddito, o un indicatore Isee, sotto un dato livello,
tutte informazioni di cui il Comune non ha immediata disponibilità. Ancora più
complicata sarebbe la situazione delle nuove situazioni da dichiarare, perché i
contribuenti sono tenuti agli obblighi dichiarativi entro il 30 giugno
dell'anno successivo, rendendo quindi impossibile al Comune la conoscenza
immediata della situazione..