martedì 1 gennaio 2013

Il contratto di Locazione con Cedolare Secca


L’evoluzione del contratto di locazione con l’avvento della cedolare secca


Contratto di locazione e cedolare secca: la situazione a pochi mesi dall’entrata in vigore

contribuente Levoluzione del contratto di locazione con lavvento della cedolare seccaIn Italia quasi un proprietario di casa su due sceglie la nuova tassazione sui redditi derivanti dal contratto di locazione, la cosiddetta “cedolare secca” (2011), al momento della stipula di un nuovo contratto di locazione.
Il dato emerge da un’indagine che ha analizzato le richieste pervenute alle agenzie immobiliari nelle principali città italiane durante la stipula del contratto di locazione.
Ad alcuni mesi dall’entrata in vigore della cedolare secca, la percentuale di proprietari di immobili rimasti fedeli alla tassazione Irpef è scesa a poco più del 50%.
Spostandosi sul fronte dei contratti in scadenza, la percentuale di proprietari che in Italia ha rinnovato il contratto di locazione optando per la cedolare secca scende secondo i dati dell’indagine al 46%, mantenendo punte alte nel Sud (60%) e valori inferiori nel Centro e nel Nord (entrambi con il 42%).
Anche in questo caso a Milano e Roma è grande l’interesse verso la nuova tassazione con valori pari rispettivamente al 52% e al 53%. Negli altri grossi centri i proprietari si sono mostrati meno sensibili alla cedolare con percentuali pari al 35% a Firenze, al 32% a Bologna e al 30% a Catania.
La cedolare secca viene scelta sempre più dai proprietari di casa allettati dall’idea di pagare meno tasse a fine anno sul contratto di locazione, rispetto alla normale tassazione Irpef.
Dalla ricerca condotta nelle principali città italiane, quasi il 40% dei locatori risparmierà dai 250 ai 500 euro l’anno, mentre poco più del 30% arriverà a sgravare da 500 a 1.000 euro. Solo nel 15% dei casi il risparmio scenderà a 100-250 euro e per un 12% di proprietari supererà i 1.000 euro annuali.

Fonte :Italiaaffitt.it

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