martedì 30 aprile 2013

Risparmio di energia in condominio: gli incentivi possibili



Un nuovo sistema di incentivo per la riqualificazione energetica che consenta di dimezzare i consumi negli edifici condominiali. È la proposta presentata da Legambiente nell’ambito del convegno “Efficienza energetica in edilizia”, tenutosi a Roma il 20 marzo e organizzato dalla storica associazione ambientalista insieme ad AzzeroCo2.
Il convegno è stata l’occasione per fare il punto sugli obiettivi delle direttive europee in materia di efficienza, per analizzare le prospettive e i limiti degli strumenti vigenti, quindi avanzare e valutare proposte per una riqualificazione diffusa del patrimonio edilizio italiano.
Alla luce della situazione attuale, e dai risultati degli strumenti in vigore, secondo Legambiente, emerge la necessità di nuove politiche che inneschino uno scenario diffuso di riqualificazione energetica in edilizia. Con un occhio in particolare per gli edifici condominiali, dove vivono circa 24 milioni di persone in Italia e dove molto spesso i consumi energetici sono più alti della già elevata media nazionale, in particolare se costruiti dopo gli anni 50.
Secondo le stime di Istat e Cresme, sono infatti oltre un milione gli edifici con più di cinque alloggi nei quali vi è una gestione condominiale. E, purtroppo per chi ci abita, le speranze di ridurre la spesa per la bolletta energetica sono pochissime, visto che gli strumenti in vigore risultano inefficaci e spesso impossibili da applicare.
Ecco perché, ha spiegato il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini, “occorre introdurre un nuovo sistema di incentivi che si applichi allo specifico dei condomini, se si vuole offrire una possibilità reale di riduzione della spesa energetica alle famiglie e, al contempo, aggredire la parte più consistente dei consumi energetici che provengono dall’edilizia“.
Il modello a cui guardare è quello del Green Deal introdotto nel Regno Unito, che permette di realizzare interventi a costo zero per le famiglie, perché si ripagano con il risparmio realizzato nei consumi. A realizzare questi interventi in Italia, nella proposta di Legambiente, sarebbero Esco e imprese di costruzioni, che potrebbero vedere da questo scenario una via di uscita dalla crisi del settore.
Una riduzione media del cinquanta per cento dei consumi delle abitazioni, certificata dal salto di classe energetica, è l’obiettivo posto da Legambiente con la sua proposta per la riqualificazione energetica di complessi edilizi residenziali con almeno 5 alloggi attraverso l’utilizzo dei titoli di efficienza energetica e delle ESCO. L’idea è quella di una nuova scheda da introdurre nel sistema dei titoli di efficienza energetica (TEE), basata sui valori derivanti dalla certificazione energetica delle abitazioni prima e dopo l’intervento e che premierebbe la riqualificazione globale dell’edificio.
Gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche – operazioni di retrofitdelle pareti e di sostituzione di materiali e impianti – saranno realizzati da Esco, in accordo con le imprese di costruzioni, che si impegnano a garantire il raggiungimento dei risultati di riduzione dei consumi energetici attraverso la certificazione energetica di tutti gli alloggi coinvolti.
Sulla base di una simulazione effettuata su edifici condominiali a Milano, Roma eBari il rientro medio attraverso gli incentivi varia in un range del 31-36%, a cui aggiungere il vantaggio legato proprio al meccanismo delle ESCO e dunque alla possibilità di legare agli interventi dei contratti di gestione del riscaldamento condominiale, per il cofinanziamento degli interventi.
Gli inquilini beneficerebbero da subito di una riduzione in bolletta e del migliore comfort estivo e invernale. E, a seconda dell’intervento e del contributo, avrebbero una riduzione delle bollette per il riscaldamento circa del 50% entro un massimo di 11 anni per una cifra che varia tra gli 800 e i 1300 euro l’anno. Secondo questi calcoli, l’intervento su 200mila alloggi all’anno (14mila condomini circa) metterebbe in moto investimenti per 3miliardi di euro, creando almeno 120 mila nuovi posti di lavoro per tutto il periodo 2014-2020.
Legambiente punta a costruire un’alleanza con il mondo delle costruzioni e del lavoro, per fare della riqualificazione del patrimonio edilizio italiano il campo di intervento e di sperimentazione dei prossimi anni e uscire così dalla crisi economica, ambientale sociale.
Fonte: attico e mioaffitto.it

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