martedì 30 aprile 2013

Green è bello: l’edilizia sostenibile conviene a tutti



Casa green
I benefici della casa greensono molti e diversi, non solo sul versante ambiente, ma anche dal punto di vista economico. Secondo studi recenti, sembra che i mutui abbiano maggiore probabilità di essere regolarmente estinti se accesi per case ad alta efficienza energetica. Peraltro, l’efficienza energetica dell’alloggio potrebbe ridurre anche il rischio di morosità dell’affittuario, visto che negli ultimi anni il panorama italiano è stato contrassegnato da sfratti per morosità.
Investire in efficienza, quindi, conviene a proprietari e locatari. Un recente studio, redatto dal ricercatore Gary Pivo, ha calcolato che, nel 2009, le abitazioni in affittopresentavano il 34% in meno di “caratteristiche di efficienza energetica” rispetto alle abitazioni di proprietà. Questo perché, secondo il ricercatore, i proprietari di immobili che affittano l’abitazione a terzi non sembrano interessati a investire in interventi di riqualificazione energetica in case che tanto non abitano direttamente. Gli affittuari, a loro volta, non essendo proprietari dell’abitazione, non sono interessati ad eventuali migliorie. In realtà, conclude Pivo, puntare all’efficienza all’interno delle abitazioni converrebbe ad entrambe le parti, in particolare in un momento di crisi economica quale quello attuale.
Comunque, è stato appurato che anche il rischio insolvenza mutui è minore quando la casa è green. Un pluriennale progetto di ricerca, condotto dalla University of North Carolina, conferma, sia pure indirettamente, che l’investimento in efficienza garantisce un ritorno certo e ha dimostrato che il rischio di insolvenza dei mutui per le abitazioni ad alta efficienza energetica è molto più basso rispetto alle abitazioni tradizionali.
Questo vale anche per gli affitti: i ricercatori che hanno condotto lo studio hanno calcolato che il rischio inadempienza è costantemente e significativamente inferiore fino al 32% in meno, in caso di alta efficienza energetica delle abitazioni.
Un altro studio, realizzato dalla Hill Center Cappella dell’Università della Nord Carolina e dall’Istituto per l’Evoluzione del Mercato di Washington, ha rilevato che chi contrae mutui per edifici realizzati secondo i dogmi dell’edilizia sostenibile ha un rischio di insolvenza inferiore di oltre il 30% rispetto a chi ricorre al finanziamento per costruire abitazioni tradizionali.
In genere, chi ha l’intenzione di costruire una casa eco-sostenibile – dice lo studio – parte già con la consapevolezza di dover affrontare costi maggiori rispetto a un edificio standard e, quindi, parte con risorse economiche più consistenti, in quanto il capitale investito offre un rendimento maggiore e, quindi, rende più sicuro il mercato immobiliare “ad alta efficienza”.
Da questa rilevazione è nata la proposta di realizzare prodotti finanziari dedicati in maniera specifica a coloro che vogliono investire in immobili ad alta efficienza energetica. L’obiettivo è ovvio: consentire l’accesso al credito anche a famiglie a medio reddito che attualmente sono escluse dal settore immobiliare ad alte prestazioni ambientali ed energetiche.
Altri studi condotti sui benefici dell’efficienza energetica sembrano confermare questa tesi. Gli esperti, comunque, suggeriscono di prestare molta attenzione all’efficientamento degli edifici, che da soli assorbono il 42% dell’energia consumata e sono responsabili del 35% delle emissioni complessive di CO2.
Per gli esperti, la Strategia Energetica Nazionale (SEN), approvata in bozza dal Governo nelle scorse settimane, rappresenta solo un punto di partenza, per quanto importante. Il panorama normativo in materia di efficienza energetica andrà infatti ancora migliorato, soprattutto per uniformare le regole in vigore nelle varie regioni.
I risultati ottenuti finora in termini di aumento dell’efficienza energetica, in effetti, variano molto da una zona all’altra dell’Italia: il 70% del risparmio energetico conseguito finora si deve a sole quattro regioni (Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna), mentre quelle meno “virtuose” (Calabria, Basilicata, Valle D’Aosta e Molise) hanno totalizzato complessivamente solo il 2% dei risultati di efficientamento su scala nazionale.
Riducendo i consumi energetici, in conclusione, il nostro Paese potrebbe limitare il ricorso alle importazioni di combustibili fossili dall’estero, tagliando in modo sostanzioso la bolletta energetica delle famiglie.
Significativi anche i possibili vantaggi in termini di emissioni risparmiate: investire in efficienza potrebbe tagliare la CO2 di 55 milioni di tonnellate ogni anno.
Fonte: attico e Mio Affitto.it

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