lunedì 18 febbraio 2013

Le tasse sulla casa? Sì, ma proporzionali al patrimonio


La connessione tra politica e fiscalità, soprattutto in materia immobiliare, è un argomento da toccare con le molle. Da sempre i governi hanno visto nella casa la più facile preda dove attingere risorse per rimpinguare le casse dello Stato e dei Comuni. Sarà bene che nessuno si illuda che la pressione possa diminuire. L’obbligo sottoscritto dagli ultimi governi di rientrare dal pesante deficit che l’Italia ha accumulato negli anni passa attraverso un progressivo recupero di almeno 50 miliardi l’anno di euro. L’obiettivo è riportare il deficit sul Pil dal 120% al 60%. Con quali strumenti i governi che verranno intenderanno agire è presto detto: vendita del patrimonio pubblico, risparmio delle spese dello Stato, recupero delle somme non dichiarate al fisco. Se così fosse i cittadini potrebbero stare tranquilli e non temere altre ‘salassate’. Ma purtroppo così non sarà.
Si è visto come tutte queste azioni siano semplici a parole ma impossibili da realizzare nei fatti. Purtroppo non per ragioni obiettive, ma per i paletti che le varie pubbliche amministrazioni mettono per lasciare le cose come stanno: ovvero per non togliere loro quel potere che attualmente esercitano. Non resterà allora che ricorrere alla leva della fiscalità e quando si parla di tasse la casa balza subito in primo piano. Sarà la riforma degli estimi catastali, sarà la patrimoniale, sarà qualche altra diavoleria, ma gli immobili verranno nuovamente passati al setaccio per estrarre risorse da versare allo Stato.
Detto questo l’unica speranza per la quale tutti dobbiamo essere proattivi è quella che la nuova futura tassazione si sommi con quella già in essere a diventi progressiva in funzione del valore dei patrimoni. In altre parole è giusto che paghi in proporzione chi più possiede, cercando addirittura di sgravare quella parte enorme del paese che è proprietaria della singola abitazione in cui vive. Sarebbe una soluzione di grande civiltà ma anche di forte stimolo al mercato. Con la riduzione progressiva delle tasse sulla casa si creerebbero le condizioni perché il risparmio delle famiglie torni sul mercato immobiliare e, unitamente ad una riforma delle locazioni in Italia, si possano ripristinare quelle condizioni che permetterebbero di individuare nella casa una fonte di investimento sicuro e di lunga durata.
Credo che un politico serio dovrebbe venire a farci questi discorsi, molto realistici e concreti. Il popolo del mattone ha sempre dato e dato tanto. Meriterebbe maggior rispetto e tutela.
Fonte : Mio Affitto

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